CAMPAGNA OLEARIA: QUANTITATIVI ANCORA AL DI SOTTO DELLA MEDIA
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Il Gruppo Oli per usi tecnici esprime il suo plauso per il provvedimento e chiede di riconoscere il ruolo strategico dei bioliquidi sostenibili, che già rappresentano un modello virtuoso di produzione agroenergetica, programmabile e certificata, nella transizione green.
Aver garantito per un altro anno i prezzi minimi anche per i bioliquidi sostenibili è un grande passo avanti verso la valorizzazione della filiera italiana degli Oli Vegetali Puri (OVP). ASSITOL, l’Associazione Italiana dell’industria olearia aderente a Confindustria, esprime forte soddisfazione per il DL Sicurezza Energetica, approvato il 27 novembre scorso dal Consiglio dei Ministri e appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Per Maurizio de Maria, presidente del Gruppo Oli per usi tecnici, “questa decisione conferma l’importanza del nostro comparto, il cui sviluppo è prioritario per raggiungere gli obiettivi di sicurezza energetica e di decarbonizzazione del Paese”.
In particolare, il provvedimento istituisce un periodo transitorio di un anno, in cui si applicheranno prezzi minimi garantiti per la produzione di energia elettrica rinnovabile da impianti che impiegano gli oli vegetali puri. Entro centoventi giorni dall’entrata in vigore della disposizione, e comunque non oltre la fine del 2024, un apposito decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica definirà il nuovo meccanismo di contrattualizzazione per la capacità produttiva alimentata da questa tipologia di rinnovabili.
“Tutta la filiera auspica che, a breve, sia finalmente riconosciuto ai bioliquidi sostenibili un ruolo essenziale nella transizione green – osserva il presidente De Maria – tutelando così il settore degli OVP. In questo senso, appare prioritaria la valorizzazione delle filiere delle proteaginose, come soia e girasole, che sono alla base di questo filone di agroenergie”.
Gli OVP collegano tre diversi mondi, vale a dire agricoltura, industria di prima trasformazione dei semi e mangimistica, offrendo vantaggi trasversali a tutti i comparti: la produzione agricola si integra con l’industria, che trasforma i semi in farine ed olio, poi le stesse farine sono utilizzate per la produzione di mangimi destinati agli allevamenti per la produzione delle carni, mentre gli operatori elettrici impiegano l’olio vegetale in eccesso delle aziende alimentari per creare energia elettrica e termica da sfruttare per le attività produttive. “Ogni segmento lavora in sinergia con l’altro – sottolinea De Maria – in un’ottica di risparmio e di riutilizzo”.
La filiera italiana dei bioliquidi è quindi un modello virtuoso di produzione energetica, che può ridare slancio al nostro settore agroindustriale e ridurre nel tempo la storica dipendenza nazionale dal gas di importazione. Grazie agli Oli Vegetali Puri, ricavati da semi oleosi, è infatti possibile contare su una fonte rinnovabile e programmabile, quindi può compensare le fluttuazioni della rete elettrica dovute ad altre fonti rinnovabili, come quella solare, eolica e idroelettrica.
In Italia, si producono ogni anno circa 180.000 tonnellate all’anno di OVP per il settore energetico, che equivalgono a circa 200 milioni di m3/a di gas metano. Si tratta di oli vegetali certificati per sostenibilità e tracciabilità, che diminuiscono di circa il 65% le emissioni di gas serra, a parità di energia prodotta da fonte non rinnovabile.
“Chiediamo al Ministero di fare presto – conclude il presidente del Gruppo oli tecnici di ASSITOL – in modo da assicurare reale continuità operativa non soltanto agli operatori energetici ma anche agli agricoltori, che partecipano alle filiere a monte, consentendo così la corretta programmazione delle semine”.